Milano -“Ieri ha riaperto chi si occupa di taglio e pulizia del bosco, chi fa pavimenti in legno. Ma senza l’apertura della filiera a valle perde un po’ di senso. La riapertura dell’arredo, vanto del nostro made in Italy che rappresentiamo nel mondo, deve essere una priorita’”. E’ quanto ha dichiarato Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo (Foto), ospite a “Cento Citta” programma di Radio Rai 1.

“Ogni giorno – aggiunto Orsini – perdiamo pezzi di competitivita’ e di mercato, perche’ altri Paesi, Germania e Francia in primis, non sono fermi. I nostri buyer saranno costretti a comprare altrove. Il nostro comparto – spiega – ha aziende collocate in periferia e la parte amministrativa e tutto quanto possibile opera gia’ in smart-working. Nei nostri capannoni spesso si lavora con 10 metri di distanza, l’azienda non si raggiunge con i mezzi pubblici e siamo in grado di garantire tutte le misure di sicurezza necessarie, a partire da una revisione dei turni, a ingressi graduali per fasce d’eta’. Stare ancora fermi significa fermarci per sempre”.

Insomma, il Presidente di FederlegnoArredo torna alla carica con il messaggio già lanciato nei giorni scorsi attraverso un Manifesto pubblico il cui slogan è: ” Il “made in Italy” deve riaprire, Non possiamo più attendere”. Qui si seguito riportiamo la versione integrale del Manifesto varato per “salvaguardare la sicurezza dei lavoratori senza compromettere ancora di più la sopravvivenza di un’eccellenza del nostro Paese”.

  1. Programmare e ufficializzare la data di riaperturadell’intera filiera LEGNO ARREDO con tutti i suoi codici Ateco, settore strategico con forte vocazione all’export e riconosciuto come eccellenza del Made in Italy dal mercato internazionale, in cui creatività e innovazione si coniugano a qualità e cura artigianale, per evitare di prolungare il blocco produttivo, logistico e commerciale. Ed evitare di perdere ordini e relazioni internazionali che rischiano di favorire, irrimediabilmente, concorrenti di altri paesi attualmente aperti come Germania e Francia.
  2. C’è già un protocollo, le nostre fabbriche sono sicure:le aziende della filiera LEGNO-ARREDO sono già attrezzate con rigorosi strumenti e protocolli di sicurezza che assicurano adeguati livelli di protezione e contenimento del contagio, nel totale rispetto del “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” in vigore dal 14 marzo e sono, ad oggi, ben più sicure di altri luoghi dove le attività sono consentite, anche grazie allo specifico modello di ciclo produttivo, che necessita di vaste superfici.
  3. Continueremo lo Smart workingper aumentare il grado di sicurezza e in attesa di una graduale ripresa e integrazione delle attività non strettamente “produttive”, ma essenziali per l’intero processo e successo aziendale come creatività e progettazione, ricerca e innovazione, comunicazione e marketing, commerciali, vendite e acquisti, continueremo ad esprimere al meglio le nostre potenzialità con l’integrazione e il perfezionamento dei processi di lavoro in line.
  4. Ed è fondamentaleriaprire anche i punti vendita di mobili e arredamento, legname, tavolame, pannelli, nel pieno rispetto delle regole di sicurezza e prevenzione igienica, chiare e univoche, per rivenditori, collaboratori e clienti, ipotizzando anche incontri con orari di apertura ridotti e controllo degli accessi all’area di vendita/progettazione, solo su appuntamento.
  5. Vanno fatte ripartire le attività dei magazzini e della logistica, per consentire il magazzinaggio di tutto quel materiale attualmente in transito da paesi per i quali non è stato possibile prevedere il fermo delle spedizioni, prodotti legati a stagionalità per tipologia ed essenza che non li rendono reperibili in qualsiasi periodo dell’anno;  o per il materiale stoccato presso aree di supporto dei vari vettori nazionali e internazionali. E’ fondamentale per consentire la rapida ripartenza di tutta la filiera.
  6. Riapertura dei Cantieri Edili che come filiera è la più distribuita all’interno del nostro paese, garantendo tutta la sicurezza sanitaria. Questa prima fase potrebbe consentire lo smaltimento del carico di lavoro dei cantieri sospesi e inevasi già previsti, favorendo una ripresa fluida e graduale delle attività in piena sicurezza, dando la possibilità di ricominciare a generare flussi finanziari  positivi.
  7. Saremo correttissimi nel rispetto degli impegni assunti verso i fornitori:massima serietà da parte delle aziende nel rispettare i pagamenti verso i propri fornitori nei limiti delle risorse disponibili com’è stato fatto per le scadenze di fine marzo; mantenere fede ai propri impegni in questi momenti è una priorità delle aziende per far si che non si inneschino pericolose speculazioni e non vi siano black-out di liquidità che rischierebbero di innescare un effetto domino che avrebbe i suoi effetti negativi sulle aziende di tutti i settori.
  8. Disponibilità a collaborarecon le istituzioni, creando dei tavoli di confronto per la progettazione e sperimentazione di strumenti e applicazioni tecnologiche che possano mappare e contenere al meglio il diffondersi del virus, nell’attesa che vengano validati studi scientifici/epidemiologici e relative applicazioni che possano consentire, attraverso un protocollo avanzato, di rilevare con certezza nelle persone la positività o l’immunità al virus.

(Associated Medias/ Red – Giut)