Il progetto è nato con l’intento di unificare visivamente e a livello di brand le principali istituzioni culturali che compongono il complesso di Brera, tra cui la Pinacoteca di Brera, la Biblioteca Nazionale Braidense e Palazzo Citterio
La Grande Brera si rinnova con una nuova identità visiva, centrata sull’ottagono, una figura geometrica simbolo del complesso architettonico. Questo ottagono, di colore ottanio, non solo richiama elementi strutturali del Cortile d’onore della Pinacoteca di Brera e di Palazzo Citterio, ma rappresenta un’istituzione in crescita, pronta a esplorare nuovi orizzonti culturali. L’ottagono diventa simbolo di espansione e apertura, simboleggiando la crescita e il futuro di Brera come un polo culturale che va oltre i suoi confini fisici, verso nuove prospettive e orizzonti. I due assi che partono dal cortile centrale, rappresentati nel logo, richiamano proprio questa idea di proiezione verso l’esterno
L’obiettivo è trasformare la Grande Brera in un fulcro internazionale che integri arte, scienza e cultura. Il progetto mira non solo a preservare e valorizzare il patrimonio culturale, ma anche a promuovere inclusione e accessibilità. L’impegno è rendere la visita al museo più intuitiva e aperta a tutti, utilizzando percorsi multisensoriali e tecnologie avanzate, per rendere l’arte un’esperienza fruibile da persone con disabilità e valorizzarne il potenziale terapeutico.
Il nuovo direttore della Pinacoteca, Angelo Crespi, si propone dunque di rafforzare Brera come punto di riferimento globale, dove arte e cultura si intrecciano in un dialogo continuo con il mondo.
Il progetto della Grande Brera, come spiegato da Crespi, è nato con l’intento di unificare visivamente e a livello di brand le principali istituzioni culturali che compongono il complesso di Brera, tra cui la Pinacoteca di Brera, la Biblioteca Nazionale Braidense e Palazzo Citterio, insieme ad altre prestigiose realtà come l’Accademia di Brera, l’Osservatorio Astronomico, l’Orto Botanico, e l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. L’obiettivo è creare una sorta di “mother brand” che rafforzi l’immagine di Brera come un’istituzione culturale unitaria e potente, proiettata a livello internazionale.
La creazione della nuova identità visiva è stata affidata al Gruppo Qubit e a Carmi e Ubertis, già autori di altri celebri progetti culturali come il logo della Galleria degli Uffizi e quello del Parco Archeologico di Ercolano. Il processo di branding ha integrato un’analisi profonda degli scenari sociali e culturali contemporanei, consentendo a Grande Brera di posizionarsi come un’istituzione autorevole, prestigiosa e internazionale.
Il progetto, comunque, non riguarda solo la costruzione di un nuovo logo, ma rappresenta una visione più ampia di Brera come un luogo vivo, dove arte, scienza e cultura si fondono in un dialogo costante. Per migliorare l’esperienza del visitatore, il sistema di wayfinding (orientamento negli spazi) è stato progettato da Luciano Galimberti & Partners, ispirandosi al migliore design italiano, con semplicità ed efficacia. Questo sistema guiderà i visitatori in maniera intuitiva attraverso i vari spazi del complesso, rendendo più fruibili le visite alla Pinacoteca e a Palazzo Citterio.
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