Rocco Langone, sua moglie Maria Donata Caivano e il loro figlio Giovanni Langone sono stati accolti dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani

di Corinna Pindaro

La famiglia italiana Langone, rilasciata recentemente dal sequestro in Mali, è atterrata alle ore 15:35 all’aeroporto militare di Ciampino a seguito degli sforzi diplomatici del Ministero degli Affari Esteri e dell’intelligence italiana. Ad accoglierli c’era il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani che ha potuto dare il benvenuto a casa a Rocco Langone, sua moglie Maria Donata Caivano e al figlio Giovanni Langone. Erano vittime di un rapimento il 19 maggio 2022 nella loro abitazione alla periferia di Koutiala, a sud-est di Bamako, capitale del Mali.

All’atterraggio, i Langone hanno ricevuto calorosi abbracci e condiviso un breve scambio di parole con il Ministro Tajani. Quest’ultimo ha reso omaggio agli sforzi combinati della diplomazia e dell’intelligence che hanno permesso il ritorno sicuro dei sequestrati. Ha anche espresso il suo apprezzamento per la cooperazione e la riservatezza della famiglia durante il periodo del sequestro.

Giovanni Langone, insieme ai suoi genitori, ha manifestato la sua gratitudine verso il governo per l’ impegno nel riportare la famiglia a casa. Ha condiviso la sua gioia per il ritorno, non nascondendo il turbamento per l’esperienza vissuta.

Le prime notizie relative alla liberazione della famiglia Langone sono state divulgate stamattina da Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha manifestato le sue congratulazioni per il ritorno dei connazionali e accolto con favore il lavoro dell’Aise in congiunzione con il ministero degli Esteri.

Il sequestro era stato condotto da una fazione jihadista affiliata al Jnim, un gruppo di sostegno per l’Islam e i musulmani, parallela a al-Qaida e attiva in gran parte dell’Africa occidentale. I Langone vivevano a Koutiala da diversi anni e erano membri integrati di una comunità locale di Testimoni di Geova. Il loro rilascio è stato possibile grazie agli sforzi incessanti dell’Aise e del Ministero degli Affari Esteri, e ai contatti dell’Agenzia con figure tribal locali e servizi di intelligence. Nonostante il sequestro protratto, i membri della famiglia Langone sono in buona salute.

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