L’evento ricolloca la città al centro delle strategie culturali relative alla rigenerazione urbana coinvolgendo oltre 40 soggetti tra artisti, autori e curatori, e nasce come metodo per nutrire l’immaginazione, interrogandosi su cosa è Pesaro e su cosa vuole diventare. Il soggetto attuatore è la Fondazione – Centro Arti Visive Pescheria.

Redazione

La mostra che inaugura sabato 3 febbraio in Pescheria costituisce il primo dei tredici episodi di cui si compone il progetto di Pesaro 2024 a cura di Marcello Smarrelli Dalle sculture nella città all’arte delle comunità, che nasce dalla memoria storica della mostra del 1971 di Arnaldo Pomodoro Sculture nella cittàorganizzata dalla galleria Il Segnapassi, pietra miliare nel dibattito sull’arte nello spazio pubblico e tappa fondamentale per l’identità contemporanea di Pesaro. Tra i più iconici del dossier di Pesaro 2024, il progetto ricolloca la città al centro delle strategie culturali relative alla rigenerazione urbana coinvolgendo oltre 40 soggetti tra artisti, autori e curatori, e nasce come metodo per nutrire l’immaginazione, interrogandosi su cosa è Pesaro e su cosa vuole diventare. Il soggetto attuatore è la Fondazione – Centro Arti Visive Pescheria.

Il curatore Marcello Smarrelli

Oltre alla mostra in Pescheria nel Quartiere 1 – Centro storico che ricostruisce la genesi del Parco Urbano di Scultura nato dal susseguirsi dei numerosissimi interventi artistici aventi come fulcro la Sfera Grande di Pomodoro, Dalle sculture nella città all’arte delle comunità’ ha attivato 12 residenze artistiche nei Quartieri e nel Municipio di Monteciccardo, con 12 artisti e autori di diversa formazione e generazione nominati Ambasciatori dell’arte, affiancati da altrettanti curatori. Le residenze sono state l’occasione per artisti e curatori di entrare in contatto con ciascun Quartiere, instaurando profonde relazioni con il territorio di riferimento, allo scopo di attivare percorsi di co-progettazione e co-creazione artistica finalizzati alla realizzazione di 12 opere d’arte permanenti e site specific, la cui collocazione saràstrettamente dettata dalle necessità proprie di ogni singolo progetto e condivisa con i cittadini.

Risultato di un lavoro che ha coinvolto per circa un anno artisti, autori e curatori nella creazione di un dialogo attivo – attraverso dibattiti pubblici e workshop – con le persone, gli alunni e gli insegnanti delle scuole, gli iscritti alle associazioni, le opererealizzate rappresenteranno la testimonianza di un percorso che ha permesso di raccontare per la prima volta con il linguaggio dell’arte – le micro e macro storie che caratterizzano i Quartieri dando visibilità anche a ciò che sta fuori dal ‘centro’.

Attraverso i processi innescati nello svolgimento delle varie residenze, il curatore Marcello Smarrelli ha voluto avviare una riflessione che facesse il punto sulle questioni legate all’uso dello spazio pubblico e agli interventi d’arte site-specific legati all’estetica relazionale, partendo da quel dibattito pionieristicamente aperto da Arnaldo Pomodoro nella sua azione dirompente del 1971 che oggi possiamo leggere come ‘punto di partenza’ del percorso che ha condotto Pesaro allo straordinario traguardo di Capitale italiana della cultura 2024.

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