L’eruzione di un vulcano minaccia il tetro marittimo di Grindavik in Islanda che conta circa 4.000 abitanti. Solo un mese fa gli abitanti avevano affrontato un evento simile, ora sono di nuovo evacuati. Il Paese, già colpito dallo sciame di scosse sismiche prima dell’eruzione precedente, è ora in uno stato di emergenza

di Mario Tosetti

Solo circa quattro settimane fa, l’eruzione vulcanica aveva costretto gli abitanti di Grindavik, un pittoresco borgo di pescatori a meno di 30 chilometri da Reykjavik, a dover fare i conti con la realtà di vivere sopra un vulcano in attività. Ieri si è verificato un nuovo scoppio distruttivo, con la lava che divampa e inizia a consumare le abitazioni, mettendo a rischio l’esistenza della tranquilla cittadina.

Lo stato d’emergenza è stato nuovamente annunciato. La rinomata reticenza islandese è stata squarciata dalle parole della Prima Ministra, Katrín Jakobsdóttir, la quale ha descritto la “situazione come terrificante”. Inoltre, ha espresso la sua preoccupazione per l’estrema vicinanza dell’eruzione alla cittadina di Grindavík.

Durante la lunga notte polare islandese, l’eruzione ha illuminato il cielo con un flusso infernale di gas ardente, creando uno spettacolo di luce visibile fin a Reykjavik e oltre. La lava ha cominciato a fluire in tutte le direzioni, non del tutto contenuta dai muri anti-lava recentemente eretti. L’Ufficio meteorologico nazionale (Imo) ha riferito prima dell’alba che una frattura si era aperta ai lati della barriera anti-lava a nord di Grindavik. Il fiume di lava si stava dirigendo verso il centro abitato.

Più tardi, durante il giorno, le prime case, vistose costruzioni bianche dal design moderno, sono state colpite dalla lava e hanno preso fuoco, la loro distruzione narrata in diretta dalle telecamere dei media. A fronte di questo, il sindaco, Fannar Jonasson, ha ammesso che si tratta di una situazione inedita e non c’è nulla che possano fare.

Questi fatti si sono svolti poche settimane dopo il termine della precedente eruzione del 18 dicembre, che era seguita a un periodo di intensa attività sismica iniziata all’inizio di novembre. Il vulcano non si è mai quietato completamente, con la recente eruzione che ha portato la tragedia mercoledì scorso, causando la morte di un uomo di 51 anni che stava lavorando nel suo giardino quando una voragine si è improvvisamente aperta sotto di lui.

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