Nonostante la diminuzione dell’inflazione porti un certo sollievo, si prevede che i tassi di interesse rimarranno elevati per diversi mesi, rendendo il credito costoso e ostacolando così gli investimenti

di Corinna Pindaro

L’economia italiana si trova in una fase di stagnazione, con una crescita del prodotto interno lordo (PIL) praticamente inesistente nel quarto trimestre, seguito da un leggero impulso di +0,1 nel terzo trimestre. Nonostante la diminuzione dell’inflazione porti un certo sollievo, si prevede che i tassi di interesse rimarranno elevati per diversi mesi, rendendo il credito costoso e ostacolando così gli investimenti. I settori dei servizi e dell’industria sono in difficoltà, nonostante alcuni segnali di miglioramento. Mentre il mercato del lavoro non fornisce un impulso significativo ai consumi, la guerra e l’incertezza globale frenano il commercio internazionale e le esportazioni.

Un rapido sguardo alla Congiuntura Flash, l’analisi del Centro studi di Confindustria, rivela l’importanza del turismo nel mantenere a galla l’economia italiana, con una crescita record. In dettaglio, si nota che l’inflazione è diminuita a novembre, da +1,7% a +0,7% su base annua, grazie all’andamento positivo di tutti i componenti. I prezzi energetici stanno diminuendo a un ritmo più veloce, mentre i prezzi dei generi alimentari stanno rallentando.

A dicembre, né la Federal Reserve (5,50%) né la Banca Centrale Europea (4,00%) hanno variato la loro politica dei tassi di interesse. Negli Stati Uniti, si ipotizza il primo calo dei tassi a Marzo 2024, il che significa che i tassi rimarranno alti per i prossimi sette mesi. Simili previsioni vengono fatte per l’area dell’euro, dove non si può escludere la possibilità di rialzi, sebbene la recente diminuzione dell’inflazione li renda meno probabili.

L’incremento dei tassi e la loro persistenza a livelli elevati pesano sul credito e sugli investimenti. A ottobre, il costo del credito per le aziende è aumentato ulteriormente. Nonostante ciò, la contrazione dei prestiti si è attenuata e i prestiti in sofferenza si stanno riducendo per il secondo mese consecutivo. Questa situazione ardua del credito limita il suo utilizzo per finanziare gli investimenti. Gli investimenti delle aziende in infrastrutture e macchinari hanno registrato un -0,9% nel terzo trimestre e un calo di -0,4% nel secondo. Un lieve calo è stato registrato nel terzo trimestre, dopo il crollo del secondo.