Conclusione positiva di un percorso complicato. Il contributo decisivo della più importante banca italiana sottolineato dal sindacato di riferimento del settore. Il segretario della Fabi: “fondamentale la presa di posizione di Carlo Messina”

di Carlo Longo 

Carlo Messina

Nella complessa vicenda del rinnovo dei contratti dei bancari, potremmo dire che la foto migliore la scatta Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi, e la dedica all’Ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina: «L’accordo è stato condiviso con gli ad di tutte le banche, ma senza la fondamentale presa di posizione di Messina, esplicitata al nostro congresso nazionale di giugno, sarebbe stato molto più complicato raggiungere questo accordo».

Effettivamente questa è la conclusione positiva di un percorso complicato. Dopo intensi negoziati, le principali organizzazioni sindacali, guidate dalla Fabi, hanno raggiunto un accordo storico con l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) e Intesa Sanpaolo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei 270.000 bancari italiani. La nuova intesa, valida fino al 31 marzo 2026, presenta una serie di novità significative che impatteranno direttamente sui lavoratori del settore.

Tra i punti salienti, l’aumento mensile della retribuzione rappresenta un cambiamento fondamentale: a partire da dicembre, gli incrementi salariali oscilleranno tra 250 euro lordi iniziali e 435 euro lordi al termine del contratto. A ciò si aggiungono gli arretrati per il periodo luglio-novembre 2023, mediamente stimati a 1.250 euro. Inoltre, l’accordo prevede il ripristino totale della base di calcolo del trattamento di fine rapporto a partire dal 1° luglio 2023.

Il nuovo contratto mira anche a ridurre l’orario settimanale di lavoro, portandolo da 37 ore e mezza a 37 ore a partire dal luglio 2024. Parallelamente, le ore destinate alla formazione retribuita aumenteranno da 8 a 13. Si prevede un’espansione delle opportunità offerte dal Fondo per l’Occupazione (FOC) alle banche, con l’obiettivo di favorire la rotazione generazionale e stimolare l’occupazione nel Mezzogiorno. Una delle novità più significative è l’ampliamento del ruolo della cabina di regia nazionale, estendendo la sua sfera d’influenza anche al settore della banca digitale, dimostrando una maggiore adattabilità alle evoluzioni tecnologiche.

Inoltre, il contratto riconosce un trattamento speciale alle lavoratrici in gravidanza a rischio, garantisce la piena fungibilità tra i quadri direttivi e semplifica le procedure per le attività lavorative extra, eliminando la necessità di autorizzazioni bancarie. Si prevede anche un aumento dei giorni di malattia per le persone con disabilità grave e un’azione decisa contro le molestie e le violenze di genere sul posto di lavoro. L’accordo, oltre a rappresentare un traguardo significativo per i lavoratori bancari, promette di introdurre innovazioni sostanziali e di adattare il settore alle esigenze moderne, cercando di garantire maggiori benefici e tutele per tutti i dipendenti.

A questa intesa, così preziosa per il comparto, si è giunti, come dicevamo, dopo cinque mesi di negoziato, gestito per l’Abi dalla presidente del Comitato affari sindacali e del lavoro (Casl), Ilaria Dalla Riva. Il contratto precedente era scaduto a dicembre del 2022 ed era stato prorogato più volte fino al termine del 2023. L’accordo adesso sarà sottoposto al vaglio delle assemblee dei lavoratori. Sulla portata dell’intesa Sileoni è stato esplicito: «Quello appena sottoscritto – ha detto il capo della Fabi – è uno dei più importanti rinnovi contrattuali della storia del settore bancario del nostro Paese. Le lavoratrici e i lavoratori, comunque, hanno ottenuto riconoscimenti economici straordinari, ma legittimati dalla doppia necessità di recuperare l’inflazione e di riconoscere la produttività. Hanno ottenuto una cornice normativa e contrattuale più solida, con più tutele e capace di stare al passo con i cambiamenti organizzativi».

Lando Maria Sileoni

Sileoni si è anche soffermato sulle dinamiche interne dell’Abi: «Sarà determinante capire – ha detto – come evolverà la situazione alla luce della posizione assunta da Intesa Sanpaolo negli scorsi mesi che comunque, firmando lo stesso documento dell’associazione di categoria, ha confermato, assieme a tutte le altre banche, la centralità della contrattazione nazionale».  

Dal canto suo anche Intesa Sanpaolo esprime soddisfazione per l’accordo.  «Lungo tutto il corso del negoziato – si legge in un comunicato diramato dal più importante istituto di credito nazionale – la banca ha partecipato in maniera proattiva alle trattative, per favorire il raggiungimento di un’importante intesa che rappresenta la risposta alle aspettative delle persone che operano nel settore. Le novità introdotte – prosegue la nota – sotto il profilo economico, esprimono la necessaria attenzione verso i nostri dipendenti in un contesto economico di particolare complessità, e più in generale si caratterizzano per la forte valenza sociale a conferma dell’importanza di un quadro normativo all’altezza delle esigenze delle persone, delle aziende e del ruolo delle organizzazioni sindacali».

Infine i commenti rilasciati sulla firma dell’accordo da parte di ABI e Uilca, altra importante sigla sindacale del settore. «L’accordo è stato raggiunto dopo una lunga trattativa e un serrato confronto fra tutte le parti, a testimonianza della centralità del contratto nazionale e delle relazioni sindacali – si legge invece in un comunicato dell’Abi – Il risultato oggi raggiunto è stato possibile grazie alla forte determinazione e responsabilità del presidente del Casl, Ilaria Dalla Riva, di Abi, di Intesa Sanpaolo, delle organizzazioni sindacali tutte e del ruolo di sintesi e lungimiranza politico-strategica di Lando Sileoni».

L’Associazione bancaria italiana ha anche voluto sottolineare sul valore sociale dell’intesa: «si tratta – si legge della nota – di un accordo fortemente innovativo e dinamico, capace di accompagnare la vita professionale delle persone, in un contesto di profonda e continua trasformazione e che testimonia, in tutti gli aspetti disciplinati dal nuovo contratto, economici e normativi, lacentralità delle donne e degli uomini che lavorano in banca».

«Abbiamo raggiunto un accordo di grande valore economico e sociale, che mette al centro le persone, il loro benessere, la conciliazione vita-lavoro e definisce strumenti per gestire i processi di cambiamento tramite una costante contrattazione collettiva», è il commento del segretario generale Uilca, Fulvio Furlan.

«È un contratto innovativo e lungimirante. La grande coesione dimostrata dalle organizzazioni sindacali ha dato una spinta determinante per raggiungere un accordo con la volontà di confermare il valore delle relazioni sindacali, la centralità del settore del credito nel Paese e l’identità della categoria dei bancari».

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