Qualora non si raggiungesse l’accordo tra gli Stati membri dell’UE sulla revisione del Patto di Stabilità e di Crescita, un aumento dell’incertezza potrebbe portare ad un innalzamento dei rendimenti e degli spread. La Banca Centrale Europea (BCE), insieme al Commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni, esortano al dialogo e all’accordo. Intanto, fa effetto sullo spread l’outlook sul rating dell’Italia da “negativo” a “stabile” di Moody’s

di Mario Tosetti

Un impasse sulla revisione del Patto di Stabilità e di Crescita potrebbe causare un aumento delle incertezze che si rifletterebbe sugli spread e rendimenti, soprattutto in quei Paesi che non riescono a rispettare le regole del Patto, ha affermato durante la presentazione del Rapporto sulla Stabilità Finanziaria Luis de Guindos, vicepresidente della Banca Centrale Europea.

Sebbene l’ultimo anno abbia visto un significativo aumento dei tassi sui titoli di Stato e degli spread, tra differenti Paesi, questi si sono mantenuti relativamente stabili, anzi, nelle fasi più recenti si è osservata una riduzione degli spread. La situazione positiva dei mercati dei titoli di Stato è un segno incoraggiante, tuttavia, un mancato accordo sul Patto di Stabilità e di Crescita potrebbe portare ad un aumento dell’incertezza.

Paolo Gentiloni, Commissario agli Affari Economici, ha manifestato un moderato ottimismo: rispetta le posizioni di tutte le forze politiche in Europa sul nuovo Patto di Stabilità, e osserva intensi scambi tra i diversi governi – inclusi quelli tra Francia e Germania, e l’Italia. Gentiloni si è comunque detto fiducioso circa il raggiungimento di un accordo.

La Germania, attraverso il Ministro delle Finanze Christian Lindner, ribadisce la necessità di garanzia per il risanamento e la sostenibilità delle spese. Secondo Lindner, molta più attenzione viene data alla sostenibilità del debito rispetto a un anno fa, quando solamente gli investimenti erano al centro della discussione.

L’Ultimo sviluppo positivo è l’upgrade di Moody’s del rating dell’Italia da “negativo” a “stabile”. Moody’s giustifica questo cambiamento con l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il miglioramento del settore bancario e la stabilizzazione del debito pubblico in Italia. Tuttavia, la decisione mette anche in luce le debolezze del Paese che consistono in una strutturale limitata capacità di ottenere miglioramenti per la crescita derivanti dall’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal PNRR.

L’upgrade di Moody’s ha dato un segnale positivo: nei giorni scorsi lo Spread è sceso a 172 punti. Ad oggi lo spread tra Btp e Bund chiude poco mosso a 175 punti, rispetto ai 174 punti della vigilia. Il rendimento del decennale italiano è stabile al 4,31 per cento.