Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato ha annunciato una possibile correzione al ribasso dell’obiettivo di crescita previsto per il terzo trimestre nel Documento programmatico di Bilancio. Giorgetti ha poi presentato la manovra, parlato delle disuguaglianze nelle pensioni, il finanziamento della sanità e la proroga della decontribuzione per redditi bassi e medi

di Corinna Pindaro

 Se focalizziamo l’attenzione sulla valutazione preliminare per il terzo trimestre di quest’anno, si evidenzia la potenziale necessità di una lieve revisione a bassa quota dell’obiettivo di crescita annuale stabilito nel Documento programmatico di Bilancio (0,8%). Lo ha annunciato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in un’audizione sulla manovra di fronte alle commissioni di Bilancio congiunte di Camera e Senato.

Giorgetti ha incentrato il suo intervento sulla strategia economica in progress, dichiarando che l’obiettivo perseguito è garantire la sostenibilità del debito pubblico attraverso miglioramenti significativi nel saldo primario strutturale nel corso dei prossimi tre anni.

Il ministro ha inoltre sottolineato che ci sono state iniziative e misure di medio-lungo periodo che sono state incluse nella manovra. Queste includono un pacchetto di misure per favorire la natalità e aiutare le famiglie più numerose, nonostante le limitazioni di bilancio.

Riguardo le pensioni, il ministro ha evidenziato una disuguaglianza nel rendimento di alcune gestioni previdenziali e l’esigenza di considerare un aggiustamento del bilancio che permetta una gestione del debito sostenibile e resiliente alle crisi.

Sulla sanità pubblica, Giorgetti ha affermato che la riduzione delle liste d’attesa è una priorità per il governo. Il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale crescerà nel tempo, con una proiezione di 134 miliardi nel 2024, 135,4 miliardi nel 2025 e 135,7 miliardi nel 2026, a fronte di un fabbisogno sanitario nazionale standard che dovrebbe veder incrementato il proprio finanziamento fino a 4,2 miliardi di euro annui entro il 2026.

Discussa anche la situazione della pensione dei medici, i cui sindacati hanno confermato uno sciopero di 4 ore il 5 dicembre. Giorgetti ha promesso che a breve interverrà per risolvere questa problematica.

Al centro dell’audizione anche la posizione dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio riguardo alla decontribuzione e al ruolo del Pnrr nel sostegno dell’economia. In particolare, questi ultimi hanno segnalato la potenziale difficoltà nel coprire integralmente le spese del Servizio Sanitario Nazionale per il 2024. Nonostante ciò, Cavallari ha sottolineato che gli strumenti della manovra sono importanti per il sostegno al lavoro basso e medio, pur avvertendo del rischio di un disincentivo al lavoro e alla complessità del raggiungimento dei contratti di rinnovo in caso di proroga.

“Il Pnrr rimane centrale nel sostenere l’economia, e per garantire un pieno sviluppo economico nei prossimi due anni non possono essere ammessi rinvii nel suo attuamento”. Questa è la considerazione con cui Cavallari ha concluso il suo intervento, enfatizzando la necessità di avanzare rapidamente con la messa in atto degli interventi. Infine, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha espresso preoccupazione per le criticità anche di natura esterna che potrebbero emergere in relazione al Piano, e che potrebbero complicare l’obiettivo di raggiungimento di un disavanzo inferiore al 3% del PIL entro il 2026.

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