Dopo Marina anche Piersilvio ha ritenuto di dover rompere il silenzio sulla  vicenda che vede protagonista l’ex first gentlemen in maniera tale da smentire l’ipotesi di qualsiasi attrito tra FDI e FI. Anche l’autore di Striscia la notizia, che ha diffuso i due ormai famosissimi fuorionda, ha sottolineato che ha agito autonomamente ed è stato contattato dai vertici di Mediaset solo dopo la pubblicazione

di Emilia Morelli

“Sono molto vicino a Giorgia e sono molto dispiaciuto, ma tutte le dietrologie sono ridicole. Su questo tema non ho altro da aggiungere”, ha detto così Pier Silvio Berlusconi parlando del caso Giambruno nel corso dell’intervista rilasciata a Bruno Vespa nel libro “Il rancore e la speranza”, edito da Mondadori e in uscita l’8 novembre.

Poche parole quindi per bollare come infondate tutte le dicerie secondo cui i famosi fuorionda di Giambruno, ex conduttore del Diario del giorno, pubblicati da Striscia la notizia siano stati di fatto resi pubblici con l’assenso – quanto meno tacito.- dei vertici di Mediaset. Nei scorsi giorni la prima a rompere il silenzio era stata la primogenita del Cavaliere, Marina, che aveva parlato di “idee prive di senso logico”. Con l’intervento, seppur didascalico, di Piersilvio dovrebbero definitivamente essere messe a tacere le malelingue che ipotizzano una frattura consistente tra Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Del caso Giambruno però è tornato a parlarne anche Antonio Ricci, autore di Striscia, che sin da subito ha spiegato di aver agito autonomamente. Dopo un’intervista su Chi in cui Giambruno era rappresentato come il first gentlemen perfetto Ricci ha avuto l’irrefrenabile istinto di arrestare il processo di santificazione che lo vedeva protagonista. Così, secondo quanto detto dallo stesso Ricci, ha deciso di “pubblicare i due fuorionda che avevo nel frigorifero”. Così sarebbe nato “Il giornalino di Gianbrunasca”. Interpellato nuovamente Ricci ha affermato “Noi non abbiamo registrato nulla, quello che è in bassa frequenza arriva negli uffici. Io non ho più nulla: quello che avevo nel frigo è andato”.  Ricci ha ribadito che i vertici Mediaset non erano a conoscenza del fuori onda. “Dopo la pubblicazione del primo fuori onda non mi hanno chiamato – ha sottolineato -. C’è una questione di fondo: tutti sono abituati a pensare che ci siano solo caserme e nessuno è libero. Striscia è una coproduzione tra Mediaset e me e la trasmissione non deve commettere reati. Loro possono essere informati come produttore, ma si tratta di non far sapere cosa succede, perché avrebbero provato a intervenire. Io lo avrei comunque mandato in onda, perché nei miei contratti c’è liberta totale, ma non volevo vedere scene di gente che si butta per terra e non voglio arrivare a dire che lo faccio per una questione di principio, non mi piace”.

L’autore del programma ha poi continuato “Meloni non mi ha chiamato, ma mi deve ringraziare perché le ho fatto una bella alzata per uscire da questa situazione”. Quanto alla reazione della premier ha affermato di non riuscire a decodificarla. “Quel messaggio è omissivo: c’era la parte della vittima, ma non vengono ricordate le ragazze che avevano assistito a quella esuberanza. Io non avevo mai visto una cosa del genere. Intuivo che succedeva questo nelle redazioni dei giornali, perché me l’avevano detto alcune giornaliste. Per questo dicevo: “meglio un giorno da velina che cento da giornalista, perché sapevo che redattori schifosi e direttori bavosi si lasciavano andare a qualsiasi molestia”-

L’autore del programma però ha regaltato un ulteriore uno spunto di riflessione, “essendo un complottista dico che se parla Giambruno… muoia Sansone con tutti i filistei. Ha mandato un segnale biblico con il taglio del ciuffo: vuol dire che ha ancora la forza di far morire i filistei”.

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