Le dichiarazioni di Guterres, in cui invitava ad un cessate il fuoco immediato e a tenere in considerazione la popolazione civile palestinese, hanno fatto infuriare Israele. Intanto prosegue la ricerca degli ostaggi anche con dei volantini lanciati su Gaza in cui si offre una ricompensa in cambio di collaborazione. Macron è a Tel Aviv

di Mario Tosetti

La pressione di Israele su Gaza non accenna a diminuire, sebbene l’annunciata offensiva via terra sia al momento rimandata. In attesa delle evoluzione circa le sorti degli ostaggi Israele ha diffuso un video dove a parlare è Yocheved Lifshitz, una donna di 85 anni rilasciata da Hamas nelle mani della Croce Rossa. La donna, visibilmente scossa, ha parlato del suo rapimento, spiegato di essere stata violentemente colpita. “Si sono comportati in modo selvaggio: hanno ucciso e rapito senza distinzione giovani e anziani”. Allo stesso tempo ha descritto i sequestratori come persone pronte a curare chi fosse gravemente ferito. Nel momento del rilascio la donna ha stretto la mano a uno dei miliziani in segno di pace. Difficile comprendere cosa abbia spinto Yocheved Lifshitz a salutare uno dei suoi carnefici, certo è che alle volte le vittime direttamente coinvolte riescono a comprendere lucidamente le conseguenze delle guerra meglio di chi si limita ad osservare da lontano e prendere decisioni da cui dipende la vita di molte persone.

Nel frattempo imperversa la diatriba che vede coinvolti il governo di Gerusalemme e i vertici dell’Onu. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres parlando dal Palazzo di Vetro di New York ha affermato “è importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”. Per Guterres è necessario riconoscere che “le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas”, ma anche che “quegli attacchi spaventosi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”. Guterres ha rinnovato quindi l’appello ad un cessate il fuoco umanitario. Le affermazioni del segretario generale hanno scatenato l’ira di Israele, in quanto interpretate a favore di Hamas. Il ministro degli Esteri Eli Cohen,  ha rievocato i dettagli più truci degli assassini e dei rapimenti perpetrati da Hamas e ha aggiunto “In che mondo vive signor segretario generale?Certamente non nel nostro mondo”. Quindi Cohen ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di incontrare Guterres: “Dopo il 7 ottobre non c’è spazio per un approccio equidistante. Hamas deve essere cancellato dal mondo”. In un post su  l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan ha lanciato un appello: “Guterres mostra comprensione per la campagna di omicidi di massa di bambini, donne e anziani: non è adatto a guidare l’Onu. Si dimetta immediatamente”.

Intanto l’esercito israeliano ha rivelato di stare arginando un tentativo di infiltrazione di Hamas. L’Idf  avrebbe individuato una dozzina di uomini rana diretti verso la costa a sud di Israele. Di questi quattro sono stati uccisi, mentre gli altri rsiultano tutt’ora ricercati. Per quanto riguarda la ricerca degli ostaggi Israele oggi ha lanciato volantini sulla popolazione di Gaza in cui chiede informazioni. “Se volete un futuro migliore per voi e i vostri figli inviateci informazioni credibili ed utili circa gli ostaggi nella vostra zona. Vi assicuriamo la massima discrezione, protezione e anche un premio in denaro”, si legge sui volantini in lingua araba che accennano ad una serie di canali di comunicazione sicuri e al riparo da Hamas.

Intanto Emmanuel Macron è atterrato a Tel Aviv e ha incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nel corso della conferenza stampa il presidente francese ha paragonato gli attacchi di Hamas a quanto subito da Parigi a causa degli attentati compiuti dall’Isis. “Voglio proporre ai nostri partner della coalizione anti-Isis in Iraq e Siria e che si costruisca una coalizione internazionale e regionale per combattere Hamas e i gruppi terroristici che ci minacciano tutti”, ha affermato Macron. La lotta contro Hamas, ha aggiunto oggi l’inquilino dell’Eliseo, “deve essere senza pietà ma non senza regole, perché siamo democrazie che combattendo il terrorismo rispettano il diritto di guerra, assicurano l’aiuto internazionale, e non prendono di mira i civili a Gaza né altrove”. Macron ha quindi auspicato che il governo israeliano riporti “l’elettricità agli ospedali senza che venga usata per la guerra”.

Dalla Casa Bianca, invece, secondo quanto rivelato dal New York Times, emergono diverse preoccupazioni sulle reali possibilità di un’eventuale offensiva di Israele su Gaza. Ad agitare Washington sarebbe la mancanza di obiettivi militari nella Striscia raggiungibili da Israele. Il governo americano, precisano le fonti anonime consultate dal New York Times, non ha mai detto al governo di Tel Aviv cosa dovrebbe fare. Tuttavia, il Pentagono ha inviato il generale dei Marines James Glynn e altri ufficiali in Israele per svolgere un lavoro di consulenza.

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