Intanto Stoltenberg fa sapere che la Nato non indietreggia nel sostegno all’Ucraina ma omette riferimenti a  quanto sta accadendo in Romania. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha chiesto un’indagine urgente dopo che sul territorio del suo Paese, confinante con l’Ucraina in guerra, sono stati ritrovati frammenti riconducibili a un drone. Se l’episodio fosse verificato potrebbe essere invocato l’art 5 del Trattato Nato

di Mario Tosetti

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in visita a Kiev ha annunciato un nuovo sostegno all’Ucraina per 1 miliardo di dollari, compresa l’assistenza militare, umanitaria e di bilancio. “Nella controffensiva in corso, i progressi hanno subito un’accelerazione nelle ultime settimane. Questa nuova assistenza aiuterà a sostenerlo e a creare ulteriore slancio”, ha detto Blinken nel corso della conferenza stampa congiunta tenuta con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba . Il pacchetto include il rifornimento degli ucraini con armi che gli Stati Uniti hanno fornito al paese in passato, inclusi componenti del sistema di difesa aerea, sistemi missilistici a lancio multiplo guidato per HIMARS, munizioni, munizioni e sistemi di comunicazione.

La Russia però, che vede nell’Occidente ma in primo luogo negli Usa il vero nemico, ha denunciato l’intenzione da parte degli Stati Uniti di fornire all’ Ucraina armi contenti uranio impoverito. “La decisione dell’amministrazione di fornire armi con uranio impoverito è un indicatore di disumanità”, ha detto l’ambasciata russa a Washington. “Evidentemente, con la sua idea di infliggere una ‘sconfitta strategica’, Washington è pronta a combattere non solo fino all’ultimo ucraino, ma anche a eliminare intere generazioni”. Ma a proposito di armi, strategie militari e alleanze non può essere sottovalutata la notizia dei giorni scorsi secondo cui  Kim Jong-un sarà  presto in Russia per incontrare Vladimir Putin perdiscutere dell’invio di armi nordcoreane a Mosca per la guerra in Ucraina. È quanto sostengono funzionari americani citati dal New York Times. “Kim viaggerà da Pyongyang, probabilmente in treno blindato, fino a Vladivostok, dove incontrerà Putin”. Il dittatore nordcoreano “potrebbe eventualmente recarsi pure a Mosca, anche se non è certo”, continuano le fonti del quotidiano statunitense.

Intanto la Nato non indietreggia . “Il nostro sostegno ha aiutato gli ucraini a lanciare una controffensiva: stanno guadagnando gradualmente terreno e questo dimostra l’importanza del nostro sostegno”. E’ importante “continuare questo supporto, perché i combattimenti sono pesanti, difficili. Sono riusciti ad aprire una breccia nelle linee difensive delle forze russe e stanno avanzando”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in audizione alla commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo a Bruxelles. “Questo è stato l’impegno chiaro e il messaggio del vertice della Nato in luglio, che dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina”, conclude.

“Il presidente russo Vladimir Putin, scatenando in Ucraina “la più grande guerra che abbiamo visto in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale”, ha commesso “almeno due grandi errori strategici”. Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in audizione alla commissione Afet del Parlamento Europeo a Bruxelles. Il primo, continua, è che “ha sottovalutato totalmente gli ucraini, la forza e l’impegno, il coraggio del popolo ucraino, della leadership ucraina e delle forze armate di quel Paese. L’altro grande errore strategico – aggiunge – che ha fatto è stato sottovalutare la nostra volontà, il nostro impegno a sostenere l’Ucraina, a sostenere Kiev con sanzioni economiche, con supporto politico e militare, che è una cosa senza precedenti. Il sostegno militare che abbiamo visto dall’Ue e dalla Nato è molto maggiore di quanto ci si aspettasse”, conclude.

Le dichiarazioni di Stoltenberg arrivano poche ore dalla notizia secondo cui il presidente romeno Klaus Iohannis ha chiesto un’indagine urgente dopo che sul territorio del suo Paese, confinante con l’Ucraina in guerra, sono stati ritrovati frammenti riconducibili a un drone. Nei giorni scorsi Bucarest aveva sempre smentito quanto sostenuto da Kiev, secondo cui droni russi di fabbricazione iraniana sarebbero caduti in Romania durante l’attacco ai porti sul Danubio della notte di domenica. Stoltenberg ha volutamente omesso il riferimento a quanto sta accadendo in Romania. Tuttavia, qualora l’episodio fosse verificato si tratterebbe di una violazione dell’art 5 del Trattato Nato il che potrebbe rapidamente degenerare nell’ingresso dell’Alleanza nel conflitto la conseguenza di una rapida escalation su scala mondiale.

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