Meloni nella sua rubrica social è tornata  a parlare all’elettorato e lo ha fatto affrontando i temi caldi dell’agenda politica prima della pausa estiva

di Carlo Longo

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è tornata a parlare nel suo appuntamento social “Gli appunti di Giorgia”. Tra i temi trattati in primo luogo la misura, che ha determinato il crollo dei titoli in borsa degli istituti di credito, della tassa sugli extraprofitti delle banche  introdotta col “Decreto Omnibus”.

“Abbiamo approvato diverse misure importanti. La più importante è quella che riguarda la tassazione dei margini ingiusti delle banche”, ha detto la premier che ha spiegato come le risorse che arriveranno dalla tassa andranno “a finanziare le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese che stanno vivendo un momento di difficoltà per l’alto costo del denaro”. ha annunciato la presidente del Consiglio.

Altro tema è quello dell’abolizione del reddito di cittadinanza. “Il governo non intende tornare sui suoi passi”, ha affermato Meloni che ha aggiunto che intende  passare dal “Reddito di cittadinanza al Reddito di occupazione, cioè che si ottiene grazie al lavoro”. Secondo Meloni la tesi è dimostrata dal numero di persone che hanno perso il reddito. Le stime parlavano di 300 mila persone mentre lo hanno perso “112 mila”, il che significa che gli altri  “hanno già cominciato a lavorare perché sapevano che ad un certo punto non avrebbero più potuto contare sul reddito e si sono rimboccate le maniche e hanno cominciato a cercare un lavoro che hanno trovato”.

Un accenno anche all’incontro con le opposizioni sul salario minimo. Meloni ha detto: “Capiremo se c’è il margine di presentare insieme una proposta seria contro i salari bassi che possa fornire i parametri salariali per i lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva, che possa aumentare i controlli per contrastare il lavoro irregolare, i falsi contratti part time e altri reati del genere, e speriamo che su questo si possa arrivare a una risposta seria condivisa e che migliori complessivamente le condizioni dei lavoratori italiani e non migliori quelle di alcuni, peggiorando quelle di altri”.

La premier non poteva esimersi dal parlare del Pnrr, oggetto di discussioni e modifiche. “L’Italia nel 2023 beneficerà di 35 miliardi del Pnrr, l’Ue conferma che alla fine dell’anno avrà tutte le risorse previste con buona pace di chi sperava che le perdesse o ne perdesse una parte”, ha evidenziato la presidente del Consiglio aggiungendo, “siamo molto soddisfatti per questi risultati ottenuti, avevamo promesso che l’Italia non avrebbe perso un euro, che le cose sarebbero andate bene, i nostri progressi e sforzi sono riconosciuti e se a qualcuno dà fastidio che l’Italia abbia questi successi, noi continueremo a non risparmiarci”.

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