La firma è avvenuta all’interno del presidenziale di Cartagine, durante l’incontro fra il presidente tunisino Kais Saied, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, la premier italiana Giorgia Meloni e quello dei Paesi Bassi, Mark Rutte

di Corinna Pindaro

Siglato a Tunisi il Memorandum of Undestranding (MoU) tra il Paese nord africano e l’Ue. La firma è avvenuta all’interno del presidenziale di Cartagine, durante l’incontro fra il presidente tunisino Kais Saied, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, la premier italiana Giorgia Meloni e quello dei Paesi Bassi, Mark Rutte.

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in un post corredato di immagine che la ritrae accanto a  Meloni, Rutte e Saied ha scritto: “Il Team Europe torna a Tunisi. Eravamo qui insieme un mese fa per lanciare una nuova partnership con la Tunisia. E oggi la portiamo avanti”. Lo scrive sui social la Presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, postando foto con lei,

 

Soddisfazione espressa anche dalla premier Meloni: “oggi abbiamo raggiunto un risultato molto importante, frutto di un grande lavoro diplomatico. È un partenariato-modello. È un importante lavoro di squadra che domani dovrà proseguire con la stessa determinazione”.

Meloni ha poi sottolineato che l’intesa  “sarebbe stata probabilmente impensabile alcuni mesi fa, lo dico con una punta di orgoglio, ma lo dico soprattutto con grande gratitudine verso la commissione Ue e verso i nostri partner”.

Dal canto suo anche il presidente tunisino, in conferenza stampa, ha voluto evidenziare che: “Questo memorandum d’intesa che abbiamo firmato” vada “attuato il prima possibile”. Ha poi ricordato come il Paese africano “non abbia missili intercontinentali” e non li voglia “ma abbiamo una sovranità intercontinentale. Vogliamo rapporti alla pari”.

E ancora: “Vi devo ringraziare tutti e in particolare la premier Meloni per aver risposto immediatamente per l’iniziativa tunisina di organizzare un vertice per tutti i Paesi interessati. Perché la soluzione a questa situazione disumana non può’ che essere comune e in particolare per affrontare le cause prima degli effetti”.

Nel dettaglio, per quanto riguarda le misure contenute nel Memorandum of Understending von der Leyen ha spiegato che si tratta di  “un pacchetto forte, che è un investimento nella nostra prosperità condivisa, nella stabilità e nelle generazioni future”.

La presidente dell’esecutivo europeo ha aggiunto che il Memorandum si fonda su cinque pilastri.  In primo luogo mira a creare opportunità per i giovani tunisini. Per loro “ci sarà una finestra in Europa con l’Erasmus”. Per le scuole tunisine stanziati 65 milioni.  Intende poi, accrescere lo sviluppo economico della Tunisia. La Ue aiuterà la crescita e la resilienza dell’economia tunisina. Vuole intensificare gli investimenti e il commercio. “La Ue è il più grande partner economico della Tunisia. Ci saranno investimenti anche per migliorare la connettività della Tunisia, per il turismo e l’agricoltura. 150 milioni verranno stanziati per il ‘Medusa submarine cable’ tra Europa e Tunisia”, ha detto von der Leyen. Ancora, il memorandum persegue finalità imporontate alla transizione energetica. L’Europa ha bisogno di “fonti per l’energia pulita. Questa è una situazione win-win. Abbiamo stanziato 300 milioni per questo progetto ed è solo l’inizio”, ha spiegato la presidente della Commissione europea.  Non da ultimo il Memorandum si propone di agire per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. “Bisogna stroncare i trafficanti e distruggere il loro business”, ha sottolineato sul punto von der Leyen.  Ue e Tunisia coordineranno le operazioni Search and Rescue. Per questo sono stanziati 100 milioni di euro.

La firma del Memorandum tra Ue e Tunisia è stata occasione per Giorgia Meloni di annunciare che :”Domenica prossima, 23 luglio, si terrà a Roma la conferenza internazionale sulla migrazione. Fra i protagonisti ci sarà il presidente Saied e parteciperanno altri capi di Stato e di governo dei Paesi del Mediterraneo. È un altro importante passo per affrontare la cooperazione mediterranea con un approccio integrato e io lo considero come l’inizio di un percorso che può consentire una partnership diversa da quella che abbiamo avuto nel passato”.

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