Dopo le polemiche per la partecipazione alla manifestazione del M5s Elly Schlein nella sua relazione alla Direzione Pd non si è tirata indietro e ha spiegato che i motivi che la spingono ad instaurare un dialogo e cercare alleati

di Corinna Pindaro

“Il giochino del logoramento non funzionerà”, è questo il nodo centrale a cui vuole giungere la segretaria del Pd, Elly Schlein, nel suo intervento durato circa un’ora e venti minuti in occasione della sua relazione alla Direzione del Pd. “Quando sento che non c’è una linea politica sorrido: di contenuti siamo pieni, ma siamo bravi a coprirli con le divisioni interne. Se a qualcuno non piace lo dica, senza cercare scuse. Vanno bene le critiche, non chiedo lealtà per me ma rispetto verso il partito. Chi cerca l’incidente mi troverà sempre dall’altra parte”, ha sottolineato Schlein.

Ovviamente la segretaria fa riferimento alle polemiche suscitate a seguito della partecipazione al corteo M5s contro il precariato. Schlein è ripartita, così,  dall’agenda dem in vista delle Europee 2024. “Sono sette le piste su cui lavoriamo”, ha spiegato la leader del Pd. In primo luogo il Pnrr da  “promuovere sui territori con dibattiti di cui si facciano promotori i parlamentari contro l’atteggiamento di questo governo che sembra subirlo e non si preoccupa dei ritardi che accumula”. In secondo luogo la Schlein intende combattere l’autonomia differenziata tra le regioni che vorrebbe Calderoli e il presidenzialismo. Inoltre, vi è il tema della sanità, del diritto alla casa, la lotta per il lavoro e contro la precarietà, un nuovo modello di sviluppo sostenibile e le misure per arginare la crisi climatica. Su tutti questi fronti Schlein ha invitato tutti i dem ad uno sforzo collettivo, ad “un’estate militante” nelle piazze. “È il momento di chiedere a tutto il partito di mobilitarci insieme su questa agenda. Un’estate militante, che ci porti per le strade e tra la gente, raccogliendo bisogni e proponendo soluzioni. Facendo da punto di riferimento per chi già vive sulla pelle le conseguenze delle scelte del governo Meloni”, ha affermato la segretaria dem.

Schlein non si è tirata indietro a fronte delle critiche subite per il tentativo di avvicinamento al M5s. “Alle imminenti elezioni in Molise (dove ieri la vicesegretaria pd Maria Concetta Chimisso si è dimessa, scontenta della linea Schlein, ndr) siamo alleati con il M5S. Siamo d’accordo su tutto? No. Sull’Ucraina le distanze sono enormi”, ha spiegato la numero uno dei dem che proprio sulla guerra ha ribadito: “Siamo al fianco del popolo ucraino, lo sosteniamo con ogni mezzo, anche con l’aiuto militare”.

Tuttavia, secondo Schlein è utile cercare un dialogo con i pentastellati così come con tutti i potenziali alleati con cui fare fronte comune. “Per costruire un’alternativa alla destra, sui temi comuni dobbiamo unire i nostri sforzi, se mi invitasse Calenda a una manifestazione andrei anche lì, ma non cambierei idea sul sindaco d’Italia. Partiamo da noi, ma non siamo autosufficienti”.

Elly Schlein ha poi risposto all’attacco subito dal leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Ci accusa di subalternità: non è il più adatto a darci lezioni visto che cinque minuti dopo l’arrivo al Nazareno ha invitato Berlusconi per farci un patto”. Dura la critica che riserva alla premier Meloni: “Interviene sul lavoro con i condoni, una vergogna le sue parole sul “pizzo di Stato”.

Dopo il dibattito, comunque, la Direzione ha approvato all’unanimità non l’intera relazione, ma soltanto i sette punti che costituiscono l’agenda.

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