Il nuovo decreto sul lavoro approvato dal Cdm è stato presentato dalla premier con un video messaggio in cui si è detta fiera della decisione di aver convocato simbolicamente l’esecutivo il giorno della festa dei lavoratori. Fiera soprattutto delle decisioni prese in materia di taglio al cuneo fiscale più consistente del previsto, ma che resterà attivo solo fino alla fine del 2023

di Mario Tosetti

Dopo Consiglio dei ministri del 1 maggio e l’approvazione del nuovo decreto in materia di lavoro la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha preferito non indire una conferenza stampa. La premier ha però affidato la presentazione del nuovo provvedimento ad un video messaggio. “Nel giorno della festa del lavoro il governo sceglie di lavorare e dare risposte a coloro che legittimamente aspirano a cambiare la loro posizione e lo facciamo con una serie di provvedimenti articolati”, tra questi “il più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni. Tagliamo il cuneo di 4 punti e questo si somma a quello che avevamo già fatto in legge di bilancio abbiamo un taglio di 6 punti percentuale per chi ha redditi fino a 35.000 euro e di 7 punti per i redditi fino a 25000 euro. È una scelta di cui io vado profondamente fiera”, ha spiegato la premier.

“Abbiamo liberato un tesoretto da 4 miliardi grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti ed oggi lo destiniamo al più. Il taglio del cuneo porterà fino a 100 euro in busta paga in un momento come questo in cui c’è l inflazione galoppa. Io non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta”, ha sottolineato Giorgia Meloni. Si tratta di un taglio più consistente del previsto che, però, resterà attivo solo fino alla fine del 2023.

Per fare si che il taglio al cuneo fiscale diventi strutturale e che i lavoratori non si ritrovino con buste paga analoghe alle precedenti servono oltre 10  miliardi. Si tenga presente che la cancellazione del reddito di cittadinanza produrrà risparmi ma limitati, anche perchè verrà sostituita dall’assegno di inclusione.

In relazione all’assegno di inclusione la premier ha spiegato: “Noi distinguiamo chi può lavorare da chi non può farlo. Per chi non può confermiamo, anzi aumentiamo i fondi per le famiglie in difficoltà ma chi può lavorare viene inserito con un percorso di formazione. Ci occupiamo del lavoro e delle persone con disabilità incentivando le assunzioni”.

“Io sono molto fiera che il governo abbia scelto di festeggiare il Primo maggio con i fatti e non con le parole e credo fosse dovuto un ulteriore sostegno ad un’economia che pur difficoltà ci sta dando grandi soddisfazioni con una crescita superiore alle altre nazioni europee. Buon Primo maggio e adesso al lavoro”, ha concluso la presidente del Consiglio.

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