I dati diffusi dall’Istat rivelano un trend di crescita per l’economia italiana ed in generale per l’eurozona. Il commissario all’Economia Ue, Paolo Gentiloni, ha parlato di dati incoraggianti. Non appaiono altrettanto convinte le opposizioni e le associazioni dei consumatori

di Mario Tosetti

Il Pil nel primo trimestre del 2023 sale dello 0,5 rispetto al trimestre precedente e dell’1,8% su base annua. Lo rivela un’indagine dell’Istat secondo cui “dopo la lieve flessione congiunturale dell’ultimo trimestre del 2022, la ripresa di inizio 2023 prospetta un tasso di crescita acquisito del Pil per il 2023 stimato allo 0,8%”.

Sembrerebbe un chiaro segnale di ripresa economica per l’Italia. Inoltre, l’Istituto di statistica fa sapere che il Pil è in aumento anche nel resto d’Europa. Nel primo trimestre +0,1% nell’Eurozona e +0,3% in tutta l’Unione, con l’Italia al secondo posto per crescita.

La notizia e la sua portata positiva è stata cavalcata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel chiaro intento di ridimensionare lo scivolone registrato con la mancata approvazione in Aula della versione originale del testo del Def. “L’ambizione responsabile paga. Alle illazioni rispondono i fatti”, ha detto Giorgetti che ha aggiunto, “in Aula con il Def è andata bene ma fuori dall’Aula, dove si lavora e si produce, è andata ancora meglio”.

Ad ogni modo, commenti positivi pervengono dal commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, che ha parlato di “Dati incoraggianti”. “Tra le maggiori economie dell’Ue, risultati migliori del previsto si registrano soprattutto per Italia e Spagna, allo 0,5%. Si tratta quindi di notizie incoraggianti, che mostrano un’economia europea che continua a mostrare resilienza in un contesto globale difficile”, ha sottolineato l’ex premier.

Non sembrano dello stesso parere le opposizioni al governo.  ”Ho visto che il ministro Giorgetti, dopo l’umiliazione di ieri, oggi si è lanciato addirittura auspicando un brindisi, ma non si può fare il brindisi con lo spumante comprato da altri’. Vedrete che questi numeri ce li dimentichiamo, li guardi adesso perché purtroppo, e lo dico da cittadino italiano sono molto preoccupato, questi numeri ce li dimenticheremo con le loro manovre di Bilancio”, ha dichiarato il leader del M5s Giuseppe Conte

Non convinte del fatto che con i dati odierni sia in atto un vero e proprio trend di crescita per il Paese neppure le associazioni dei consumatori.  “Dato misero! Siamo appena sopra lo zero rispetto al trimestre precedente. Certo, visto che il Governo si accontenta a fine anno di avere una crescita del Pil dell’1%, con appena 0,1 punti percentuali in più tra lo scenario tendenziale e quello programmatico, considerato che la variazione acquisita per il 2023 è già pari allo 0,8%, la meta non può non essere raggiunta neanche nello scenario peggiore possibile immaginabile. Si tratta, però, di un compitino facile facile, senza pretese, che sarebbe in grado di svolgere anche lo scolaro più asino della classe” ha sottolineato Massimiliano Dona, il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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