Presentati 33 emendamenti, le novità riguardano: l’estensione dello spalmacrediti, l’allargamento della responsabilità in solido per l’acquisto dei crediti, i documenti da possedere

di Carlo Longo

Atteso per lunedì 27 marzo il voto sul decreto Superbonus in Commissione Finanze alla Camera. Sul tavolo la riformulazione di 33 emendamenti presentati un po’ da tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione: nel testo si precisa che il parere favorevole ai 33 emendamenti è subordinato a questa riformulazione.

In primo luogo nelle ultime formulazioni troviamo l’estensione dello spalmacrediti a 10 anni, vale a dire il meccanismo che consente di optare per un’estensione del credito d’imposta fino a 10 anni. La possibilità sarà estesa dal solo superbonus al bonus barriere architettoniche e al sismabonus.

Un altro emendamento riguarda un ulteriore allargamento della responsabilità in solido nell’acquisto dei crediti del superbonus, compresi i cessionari che acquistano da una banca. Il decreto al momento esclude dalla responsabilità coloro che dimostrino di aver acquistato i crediti in base ad una specifica documentazione, con la modifica saranno esclusi dal concorso nella violazione tutti i cessionari che acquistino i crediti da una banca o da una società appartenente ad un gruppo bancario a condizione che il soggetto cedente abbia rilasciato documentazione relativa alle opere che hanno generato il credito d’imposta.