di Emilia Morelli

Siamo giunti ormai al 250esimo giorno di conflitto e incessanti continuano gli sforzi diplomatici perchè abbia finalmente termine. Un invito perviene anche dalla Cina, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi in un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha invitato alla moderazione e a “intensificare gli sforzi diplomatici per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente o addirittura sfugga al controllo” in Ucraina. “Finché c’è un barlume di speranza, la porta ai negoziati non può essere chiusa”. “Finché c’è un 1% di possibilità, devono essere compiuti sforzi al 100% per la pace”, ha poi aggiunto il ministro degli Esteri cinese, citato in una nota della diplomazia di Pechino.

Intanto la comunità internazionale è allarmata dalla decisione annunciata da Mosca di voler uscire dall’accordo sul grano firmato, sotto l’ediga dell’Onu, per consentire l’export del cereale dall’Ucraina. “La Russia non ha deciso di uscire definitivamente dall’accordo sull’esportazione del grano raggiunto il 22 luglio a Istanbul, ma ha solo deciso di sospenderlo”, ha fatto sapere il presidente russo Vladimir Putin citato dall’agenzia di stampa Ria Novosti. ”La Russia ha fatto un accordo sui cereali per aiutare i Paesi più poveri, ma il 35 per cento di quei cereali va ai Paesi dell’Unione europea e solo un 3-5 per cento a chi ne ha davvero bisogno”, ha aggiunto Putin specificando che i numerosi attacchi alle infrastrutture subiti dall’Ucraina sono “in parte una risposta all’attacco alla flotta russa a Sebastopoli”.

Sul punto anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha accusato Kiev di escalation e di mettere in crisi l’accordo sullo sblocco delle forniture di grano: “Le azioni dell’Ucraina sono l’escalation del conflitto, come vedete nei fatti. Sono precisamente queste azioni da parte ucraina che mettono in crisi questo accordo. Sono volte a minare l’atmosfera di fiducia e sicurezza garantita. Si conseguenza è necessario partire dal fatto che sono queste azioni della parte ucraina, ben note e recenti, che mettono sotto minaccia l’accordo”.

Un tentativo di mediazione è portato avanti, con determinazione, dalla Turchia. Continuano, infatti, i contatti tra Ankara e Mosca. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo Sergei Lavrov per discutere della decisione di Mosca di ritirarsi dall’intesa sull’esportazione di grano raggiunto a luglio a Istanbul.

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