di Giovanni Anticaglia

Una televisione etiopica ha definito recentemente il Presidente eritreo Isayas Afwerki, il nuovo Henry Kissinger d’Africa per la shuttle diplomacy che lo impegna da diverso tempo per stabilizzare il Corno d’Africa. Dopo essere stato varie volte in Etiopia ed in Somalia per dare un contributo concreto per la stabilità di questi due alleati, nelle ultime settimane Afwerki ha effettuato intensi colloqui al Cairo, Khartoum e Addis Abeba per dare un contributo concreto per evitare una guerra per l’acqua del Nilo.

Al Sisi con cui ha ottimi rapporti, l’ha ricevuto con tutti gli onori e la recente visita di due giorni del Premier Abiy ad Asmara viene letta dagli osservatori come il proseguio di trattative di mediazione per trovare una soluzione alla controversia esistente fra l’Egitto e la Libia per la Diga del Rinascimento che rischia di scatenare una guerra con conseguenze incalcolabili.

L’Egitto ha più volte minacciato in passato un intervento militare se l’Etiopia avrebbe iniziato a riempire la diga sul Nilo senza un accordo condiviso sui tempi di riempimento. L’Etiopia da canto suo dopo aver provato a trattare un accordo senza successo, ha deciso di procedere da qualche settimana al riempimento pressata dalle decine di milioni di cittadini che reclamano con forza l’elettricità che manca al 60% della popolazione. Riuscirà Afwerki dove hanno fallito tutti gli altri a salvare la pace fra Egitto e Etiopia? Da Addis Abeba ci arrivano segnali di ottimismo.

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