di Guido Talarico

“La performance dei principali business è in linea con le attese. Confermiamo la guidance 2019 e continuiamo a essere focalizzati sull’esecuzione del piano industriale”. Con la sobrietà che contraddistingue il suo operato e che vede i fatti, e soprattutto i numeri, precedere le parole ed i commenti, Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, ha così commentato il risultato che la sua azienda ha portato a casa nei primi nove mesi di attività del 2019. Parole che appunto tradotte in numeri dicono che Leonardo ha chiuso i primi tre trimestri dell’anno in corso con un utile netto di 465 milioni, in crescita del 77% su base annua. Settantasette per cento, avete letto bene. Tenete bene a mente questa cifra perché equivale all’asticella del saltatore. A sei mesi dal rinnovo delle cariche è come se Profumo, uomo di numeri e finanza, ma anche manager abituato a confrontarsi con i risultati, abbia voluto incidere con il fuoco nella memoria di quanti dovranno decidere le sorti future di Leonardo l’esito del suo lavoro. E’ come se avesse detto: “questo sono io, questo è dove ho portato l’azienda”. Il 77% di crescita non è un numero banale. Anzi valutando quello che Profumo aveva ereditato dalla disastrosa gestione morettiana, che alcuni manager del settore non esitano a bollare come “un inutile tsunami”, i risultati di questo 2019 hanno dello straordinario.

Guardiamoli un po’ più da vicino: i ricavi si sono attestati a 9,1 miliardi (+11%) e l’Ebitda a 686 milioni (+9% con un Ros pari al 7,5%). I  nuovi ordini hanno raggiunto quota 8,6 miliardi, portando il portafoglio complessivo a 35,672 miliardi (+3,4%). Se si considera anche che il mercato di Leonardo si fa ogni anno di più competitivo si ha una misura più esatta del valore assoluto di questa performance 2019 della gestione Profumo. La mano più grossa per l’ottenimento di questi risultati è arrivata dal settore elicotteri del gruppo che “conferma l’efficacia del percorso intrapreso lo scorso anno, mostrando una solida performance, con ricavi (+3%) e redditività in crescita (Ebitda +24,4%) rispetto allo stesso periodo del 2018”: In una nota diramata dall’azienda si legge infatti che tra i principali ordini si segnalano i contratti relativi alla fornitura di 23 elicotteri tattici NH90 al ministero della Difesa spagnolo e la fornitura di 4 elicotteri AW101 navali multiruolo al ministero della Difesa polacco. Infine c’è da segnalare un doppio buyback: Leonardo US Holding ha annunciato offerte pubbliche di acquisto sull’intero ammontare di due emissioni obbligazionarie proprie: “7.375% Guaranteed Notes due 2039” e “6.250% Guaranteed Notes due 2040”, garantite da Leonardo spa. In linea con il piano industriale, spiega la società, le offerte puntano a ridurre la spesa per interessi dovuta fino alla scadenza delle Obbligazioni 2039 e 2040. “Il valore attuale netto della transazione sarà significativamente positivo”, conclude la nota. E dopo l’annuncio dell’ottenimento di questi risultati sono arrivate notizie significative anche sul futuro, sulle prospettive dell’azienda.

A Dubai, lo scorso 17 novembre è stato annunciata la creazione di un terminal elicotteristico innovativo che mette insieme in un’unica struttura la superficie di decollo e atterraggio e le relative pertinenze di supporto tecnico e operativo, showroom, negozi, lounge e aree B2B. Un heliterminal che Leonardo realizzerà a Dubai il prossimo anno e che farà il suo debutto a Expo2020 con l’obiettivo poi di espandersi nelle varie parti del mondo che presentano esigenze e opportunità simili: Europa, Nord e Sud America, Sud-Est Asiatico. E poi appunto l’Expo2020 di Dubai dove Leonardo sarà protagonista, sponsorizzando il Padiglione Italia. “Siamo orgogliosi di partecipare al Padiglione dell’Italia a Expo 2020 Dubai e di contribuire alla valorizzazione dell’eccellenza del nostro Paese che è esso stesso un mix unico di creatività e tecnologia“, ha detto Profumo.L’attitudine verso la trasversalità della conoscenza è da sempre per noi un elemento che ci caratterizza e che ci lega idealmente a Leonardo da Vinci, la versatile mente del Rinascimento che ci ha ispirato per la scelta del nostro nome“, ha aggiunto Profumo per poi concludere: “nel Padiglione Italia porteremo alcune delle più importanti innovazioni tecnologiche della nostra azienda con l’obiettivo di mostrare il nostro significativo contributo al progresso e allo sviluppo delle comunità nelle quali operiamo“. Abbiamo parlato di asticella. Con questi risultati e con questa prospettiva Alessandro Profumo ha posizionato la sua. Chi dovrà decidere la sua conferma o meno dovrà tenere a mente questi risultati e ricordarsi quanto lunga e faticosa sia stata la strada percorsa dal management in carica e quanto facile sia dare vita ad una nuova Alitalia o ad una nuova Ilva.